sabato 23 aprile 2011

Il casatiello dolce.

Preparai questo meraviglioso casatiello dolce l’anno scorso, insieme al "Piccilatiedd" e non lo pubblicai sul blog, perché terminai e feci le foto il giorno di Pasqua, o giù di lì, per cui decisi che sarebbe stata la ricetta con la quale, l’anno dopo, avrei fatto i miei auguri; e così è stato.
La ricetta appartiene alla tradizione pasquale campana e potete trovarla qui e qui su Gennarino; riporto integralmente ciò che scrissi all’epoca, ed è della mia dolce Lizzy, alla quale ancora oggi sono grata per averci fatto dono tanto prezioso! Grazie Lizzy!!!:)))
Mamma mia, come lievitò bene, una vera soddisfazione!

 Casatiello
dolce


CASATIELLO DOLCE di Lizzy

Ingredienti • 300 g criscito (pasta da riporto fermentata)
• 8 uova (+ 2 albumi per la glassa)
450 g zucchero
200 g burro
• ½ lievito birra (12 g)
1 kg farina di forza
• aroma vaniglia
• 150g uvetta
200 g cedro e scorzette
• 1 buccia di limone grattugiata
• 1 bicchierino di rhum (o strega)
• 1 pizzico di sale
• 200 cl latte

Preparazione:
Primo impasto: con 3 uova, impastare il criscito e 70-80 g di farina dal totale; fare un panetto e lasciarlo lievitare in un recipiente chiuso, a temperatura ambiente per una notte.
L’indomani, mescolare con le fruste, 5 tuorli con 450 g di zucchero.
A parte, sciogliere il primo impasto con i 5 albumi restanti e il ½ pezzetto di lievito di birra. 
Unire tutto ed aggiungere il latte, la farina, i 200 g di burro morbido, gli aromi, il liquore, i canditi a pezzettini, l’uvetta fatta rinvenire in acqua calda e rhum ed infarinata.
L’impasto sarà morbido.
Metterlo un una teglia dai bordi alti, imburrata ed infarinata, riempiendone circa la metà e lasciare lievitare per 12-24 ore in un luogo tiepido (dovrebbe raddoppiare). 
Fare cuocere a calore moderato (150° C) per più di 1 ora.
Quando sarà freddo, toglierlo dalla teglia, coprire la superficie ed i bordi con la glassa, cospargere di confettini colorati e far asciugare in forno a 100° C.
Glassa: 2 albumi + 10 cucchiai di zucchero a velo + succo di ½ limone, confettini colorati;
sbattere gli albumi con lo zucchero a velo ed il succo di ½ limone, fino a che diventi una spuma lucida dalla consistenza abbastanza soda.



Mi è piaciuto molto, dolce, profumato, un pochetto asciutto, ma nulla di fastidioso, anzi! Ho ritrovato il sapore dei dolci tradizionali e l’alveolatura compatta e regolare ha dato modo al casatiello di durare nel tempo. (Dopo dieci giorni dalla sua preparazione scattai la foto dell’interno, eccola…)

Casatiello
dolce

Ho impastato con l'impastatrice. Ho utilizzato il lievito madre al posto del criscito ed in corso d’opera ho attuato dei piccolissimi adattamenti non voluti. Ho infatti dovuto aggiungere un uovo in più (compreso di albume); probabilmente i miei rossi d'uovo erano più piccolini, quindi quando sono andata a sbatterli con lo zucchero, lo zucchero non si scioglieva perfettamente, di conseguenza ho poi eliminato 25gr di burro e 25gr di latte per riequilibrare il tutto. All’interno dell’impasto ho aggiunto solo l’uvetta e non i canditi, che invece ho utilizzato per la decorazione, non trovando i confettini colorati. La glassa si è asciugata all'aria e non in forno.
Ecco tutto. Poi ho seguito esattamente le precise indicazioni di Lizzy. 
La lievitazione è stata lenta, ma continua; per arrivare circa al bordo di uno stampo col buco da 35 cm di diametro ci ha impiegato 20 ore. In forno ha continuato a crescere oltrepassando il perno centrale, infatti alla fine più che un casatiello sembrava una specie di Bollo.

Una raccomandazione: usate obbligatoriamente i confettini colorati per la decorazione, Lizzy me lo ha specificato, io purtroppo non li trovai!  


AUGURI DI BUONA PASQUA!!!


martedì 5 aprile 2011

Polpettine di patate e pane.

Ricetta semplice come ogni ricetta popolare, ma veramente molto, molto gustosa!
Ecco a voi le polpettine di patate e pane:)

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Mi fu data a Senise ben 9 anni fa, senza proporzioni, solo ingredienti; logicamente fa parte delle tipiche ricette da fare “a occhio”; da allora le ho sempre preparate, arrivando alle dosi che vi propongo, in base ai miei gusti, voi potete anche modificarle seguendo le vostre esigenze.
La prima volta pensai…facilissime!!! Iniziai a friggere queste povere polpettine senza accortezza alcuna…risultato??? Mi si aprirono tutte in cottura, una vera strage!!! Polpette spiattellate ovunque!!!:D
“Essì”, sono delicatissime, ecco perché ero molto titubante nel pubblicarle, ma sono troppo buone, non ce l’ho fatta a non presentarvele!
Ho notato che non ammollando il pane, essendo il tutto più asciutto, il problema sparisce, ma francamente rimangono più secche, meno morbide, e non le preferisco. Ho quindi deciso di stare più attenta mentre le friggo.
Molto dipende anche dalle patate, logicamente, se più o meno farinose, ma questo lo sapete meglio di me!


Polpettine di patate e pane. 

Ingredienti:
150gr di pane casereccio ammollato nel latte, no panini, né pane per tramezzini.
500gr di patate lesse e schiacciate
100gr di pecorino grattugiato
50gr di salsiccia tagliata a tocchetti molto piccoli
1 uovo
Olio di oliva per friggere
Sale, pepe, prezzemolo, qb

Preparazione:
Mettere in ammollo il pane nel latte .
Lessare le patate, passarle nello schiacciapatate e lasciare raffreddare. Strizzare ben, bene il pane, eliminando il latte in eccesso, unirlo alle patate e al resto degli ingredienti. Formare delle polpettine non più grandi di una noce, meglio ancora se più piccole, infarinarle in farina di semola e friggere.

Come friggerle:
Il momento della frittura, come già detto, è quello più delicato; se non si sta attenti, le polpettine tenderanno ad aprirsi. Io mi regolo così…in una padellina coi bordi alti, metto abbondantissimo olio. Friggo poche polpette alla volta, faccio cadere le polpette nell’olio, dovranno essere coperte per tre quarti, e non le tocco fino a quando iniziano a formare sulla base una bella crosticina dorata, solo allora le capovolgo delicatamente per fare dorare anche la parte superiore. Una volta dorate in maniera il più possibile omogeneo, le tolgo dall’olio e le ripongo su carta assorbente. Cerco di mantenere la temperatura dell’olio il più possibile costante, deve sobbollire formando però delle bollicine lievi, mai troppo violente. Nel caso in cui si dovesse riscaldare troppo, consiglio di spegnere, fare raffreddare leggermente, e poi riprendere la frittura.