Che meraviglia che sono queste pizze fritte!!! Io le adoro!
Ricetta di ambiente campano che nulla ha a che vedere col Carnevale, a maggior ragione con quello della mia regione, in cui si è soliti fare le "Chiacchiere". Per me, però, lo rappresentano in pieno, nella loro gaiezza, nella loro semplice ricchezza, nel loro gusto popolare.
Ero piccolina. Da sempre mi hanno appassionato i film in bianco e nero, partendo da quelli neorealisti per finire a quelli di ambientazione popolare, comunque quelli che rappresentavano la realtà di un tempo. Rivolgersi al passato per costruire il futuro.... uno dei miei punti fermi.
Guardavo “ L’ oro di Napoli” film del 1954 di Vittorio De Sica e tutto ad un un tratto, nell’episodio “Pizze a credito” vedo la bellissima pizzaiola Sophia Loren friggere queste meraviglie!
Come avrei voluto essere un cliente e piegare a quattro quelle meravigliose pizze fritte grondanti di bontà, e vivere le emozioni di un popolo schietto, accogliente, arguto, simpatico come quello napoletano.
Ecco. Questo è stato il mio primo incontro con le pizzelle, un vero e proprio colpo di fulmine!
Mi hanno accompagnato durante le estati della mia infanzia a Paestum, quando, sul lido, di nascosto dai miei genitori, i quali cercavano disperatamente e senza risultati di contenere l’ ingordigia di una figlia cicciottella, assaporavo queste delizie, rese ancor più appetibili dal gusto del proibito, fino a quando non ho imparato a prepararle da sola.
Adesso non è cambiato nulla, continuo ad amare le pizzelle e cicciottella sono rimasta:) l’unica cosa di differente rispetto ad allora è che cerco di auto-controllarmi, ecco perché aspetto il Carnevale o qualche cena con amici per fare queste bontà!
Si è capito che le amo particolarmente così come amo Napoli, vero?
Tante sono le varianti di questa ricetta, ma io preferisco utilizzare quella più semplice, farina acqua, lievito e sale; non faccio lievitini, non aggiungo patate, non faccio nulla, rispetto la loro semplicità, pasta cresciuta, punto!
Ingredienti
*250gr di farina 0
195 di acqua
6gr di lievito di birra
3 gr sale
1 cucchiaino di zucchero
Procedimento
In una ciotola stemperare il lievito con l’acqua tiepida ed un cucchiaino di zucchero. Mi raccomando che l’acqua sia tiepida, non deve superare i 37 gradi. Nel caso in cui non possediate un termometro da cucina, immergere un dito nella terrina, se la temperatura è pari a quella corporea (36°- 36,5° di solito) allora ci siamo. Se risulta più calda è meglio aspettare, si rischierebbe di “uccidere” il lievito inficiando il tutto.
Aspettare 10 minuti affinchè il lievito inizi ad agire.
Aggiungere la farina ed appena amalgamati gli ingredienti, cospargere il sale.
Lavorare l’impasto circa 5 minuti, deve comunque assumere una consistenza elastica ma nello stesso tempo molto morbida, come questa appunto.
Coprire la ciotola e mettere a lievitare per un’ora e mezza ad una temperatura di 28°C, altrimenti a temperatura ambiente per circa due ore e mezzo; deve raddoppiare di volume.
Quindi, con le mani unte di olio staccare dei pezzi e lavorarli fino ad assumere una forma quanto più piatta e tonda possibile e friggere in una padella con abbondante olio.
Una volta fritte, al centro, si formerà una cavità che andrà ad accogliere in seguito il sughetto di pomodori, il parmigiano o pecorino, a seconda dei gusti, e una bella fogliolina di basilico.
Alcune volte, invece che col sugo, faccio accompagnare le pizzelle da pomodorini tagliati a tocchetti, conditi con olio extra vergine di oliva e origano. O ancora, se ho voglia di dolce, cospargo le frittelline in purezza, di zucchero. L'importante è mangiarle ben calde!
*Io ho utilizzato la 0 Tandoi, una farina che, secondo me, assorbe molto bene. Nel caso in cui si voglia utilizzare una farina00 aggiungere l'acqua poco alla volta e fermarsi quando l'impasto assume la consistenza della foto, anche se consiglio una 0.
Con queste dosi sono uscite circa dieci pizzelle. In caso di maggiori quantitativi raddoppiare la quantità degli ingredienti.