mercoledì 10 febbraio 2010

Carne di maiale con peperoni sott'aceto

Che cosa c’è dietro un semplice piatto???

CI SONO SEMPLICI INGREDIENTI

Pupacchi

Sono sufficienti dei Peperoni sott’aceto e della carne di maiale per contribuire alla preparazione di una pietanza squisita. Avrei tanto voluto farvi vedere la carne scura e saporita del “Suino o Maiale nero di Tricarico”, una specialità recuperata nel tempo di una cittadina della provincia di Matera in Basilicata, ma, francamente non ci ho nemmeno provato a cercarla, è un prodotto di nicchia difficilissimo da reperire .Nella cucina tradizionale e non, il Maiale nero di Tricarico occupa un posto particolare, sia per la qualità della carne, che per la sua esclusività. Maiale selvatico, razza autoctona, che fino a qualche anno fa rischiava l’estinzione, è diventato oggetto di particolare attenzione da parte di alcuni enti che , di concerto con allevatori più attenti, hanno messo in atto una campagna di riproduzione per salvaguardarne la specie. Pochi hanno avuto la fortuna di saggiarne le carni scure e saporite, anche se, ultimamente, data la efficace riproduzione, non è più un prodotto rigorosamente preservato, tanto da venir proposto, durante una sagra a lui dedicato nel paese di Tricarico, durante il mese di Agosto.

C'E' LA POESIA…..

Lucania
M'accompagna lo zirlio dei grilli
e il suono del campano al collo
d'un'inquieta capretta.
Il vento mi fascia
di sottilissimi nastri d'argento
e là, nell'ombra delle nubi sperduto,
giace in frantumi un paesetto lucano.

Tratta da “E’ fatto giorno” Rocco Scotellaro


Il paesetto nostalgicamente evocato da Rocco Scotellaro, massimo esponente, insieme a Leonardo Sinisgalli, della letteratura lucana contemporanea, è proprio Tricarico, che vanta i natali del poeta.
Scotellaro, uomo colto e sensibile dalle umili origini, politico deluso e tradito costretto ad abbandonare il suo amato paese natio, intellettuale di sinistra della Lucania dalla vita breve ma intensa, attraverso il suo lirismo, non solo porta avanti un disegno di lotta sociale, che ha cercato di mettere realmente in atto in favore del popolo contadino, ma esprime in maniera costante l’amore per la sua terra, evocando immagini semplici e familiari, che appartengono alla storia di ogni lucano.

C'E' LA MUSICA……

con i ritmi travolgenti della musica popolare lucana che grazie ai “ Tarantolati di Tricarico” ha varcato la soglia della Basilicata per essere amata ed apprezzata anche al di fuori dei confini italiani. I Tarantolati nascono nel 1975, per mano di un grandissimo artista lucano, nato anch’egli a Tricarico, Antonio Infantino. Possiamo godere della loro musica ancora oggi, anche se, nel corso del tempo, è avvenuto un divorzio artistico fra il fondatore ed il resto del gruppo.

C'E' LA FOTOGRAFIA…

Maiale con peperoni sott'aceto

C'E' UNA RICETTA CHE E' ANDATA TRAMANDANDOSI NEL TEMPO: così la faceva mia nonna, così la fa mia mamma e così la propongo io a voi…

Maiale con peperoni sott'aceto

Ingredienti (per 4 persone)

800gr di filetto di maiale tagliato in pezzi. I pezzi devono essere piccoli, altrimenti si rischia che la carne diventi troppo secca in cottura. Io ho utilizzato il filetto, ma si può utilizzare il taglio che si preferisce, dalle costine al capicollo, ecc. Volendo, alla carne possono essere aggiunte le frattaglie, ma io in questa maniera non l’ho mai preparato, per cui non garantisco.

4 "pupacchi" sott’aceto (270gr)

Olio extra vergine di oliva qb

Sale qb

Preparazione

Bagnare il fondo di una padella con abbondante olio, (un tempo veniva utilizzato lo strutto), aggiungere la carne e far cuocere a fuoco basso. Nel frattempo lavare i pupacchi, asciugarli e tagliarli a striscioline. Quando la carne è ormai giunta a cottura, (i pezzetti devono risultare ben rosolati), toglierla dalla padella, e nello stesso olio soffriggere, sempre a fuoco basso e per 15 minuti circa i peperoni sott’aceto. Unire la carne e continuare la cottura per altri 15 minuti.

DIETRO UN SEMPLICE PIATTO C'E' TANTO…C'E AMORE!


30 commenti:

Lo Ziopiero ha detto...

Mollichinaaaa, ti darei io una bella "pizzicata".

Stupendo il filmato, col fascino del bianco e nero di una volta...che poesia, che documenti preziosi.

Ho deciso: quest'anno te vengo a trova' e pasticciamo insieme in cucina...ovviamente col "codazzo" al seguito!!! aahahahah

Bella, Tinu' ;-)

Alem ha detto...

ma che bellissimo post!!!

Laura ha detto...

Che belle le ricette tramandate, l'hai proprio realizzata benissimo, complimenti!!
Ciao, Laura.

Gaia ha detto...

Siii! allora e' vero!
L'avevo visto in un libro di ricette lucane, che sto studiando per il contest di Paoletta e questo è lucano per davvero, allora!
Se lo dici tu!
Mi fido piu' di te che del libro di cucina... ci credi, vero?
baci

Tina Zappacosta ha detto...

Pieruccioooooo, hahaha:))))))) Non vedo l'ora, casa mia è sempre aperta, per te e il "codazzo"!!!
Falle impazzire, mi raccomando, hihihi! Già vi immagino!
Come spariranno quelle arancine e quei cannoli...ah! A proposito...sai che domenica li ho rifatti??? Sono fantastici Pierù, te lo ripeto!
Il prossimo post indovina quale sara???;)

Pensatemi e divertitevi tantissimo; non sai quanto mi farebbe piacere essere là con voi!!!


Alem, ti ringrazio infinitamente!


Laura, hai ragione! Le ricette tramandate posseggono un fascino particolare. Grazie:)

Tina Zappacosta ha detto...

Gaietta bella, stai "studiando" hihihi!!!!
Si è una ricetta tipicamente lucana, anche se penso che la si possa trovare anche in altre zone del Meridione. In Campania, Irpinia precisamente, per es. sono sicura che si prepari, ma suppongo anche in alcune zone della Calabria, della Calabria però, non ho certezza. Grazie e..."buono studio":))))

Angela ha detto...

Che bella ricetta e che bel post mia bellissima conterranea!
E' da domenica che aspetto questo post..;)
E' un piacere immenso leggerti...
Un bacione!

patty ha detto...

che bella ricetta. Evviva le tradizioni! la proverò sicuramente, anche perchè ci sonogli ingredienti che preferisco (maiale e peperoni, slurp!)

Anonimo ha detto...

Spettacolare il tuo blog...

lizzy ha detto...

Ciao bella di una Tinuccia!
Questi sono i piatti che piacciono a me!
Un abbraccio

Luciana ha detto...

Buonissima questa ricetta...le tradizioni son tradizioni...un bacio

Manuela e Silvia ha detto...

Ciao! ottima questa ricetta tradizionale! gustosa e agrodolce!la carne di maiale poi si presta davvero benissimo ad abbinamenti come questo!
bacioni

Barbara ha detto...

Adoro le ricette che si tramandano! Grazie per averci reso partecipi!

Fra ha detto...

Credo che questo piatto mi piacerebbe tantissimo, sa di casa, dato che mio nonno era proprio di Potenza, e mi ricorda molto il sapore dei peperoni sotto aceto che fa mia zia :D
Un bacione
fra

Giulia Viggiani ha detto...

mamma mia ... ecco questa è una delle cose che mi mancano di più della mia Lucania culinaria ... che bontà, il mio piatto preferito e poi che bello quando te lo mangi il giorno in cui hai fatto la salsiccia a casa!!!

Daniela ha detto...

Ottima questa ricetta della tradizione, eccezzionale il filmato.
Ciao Daniela.

Federica Simoni ha detto...

eccezionale questa ricetta della tradizione! complimenti!

ROSA BLU ha detto...

Ce n'è anche una variante, che insieme ai peperoni, mette anche le patate tagliate a tocchetti grandi e fritte. Squisita!

Ciao....un sorriso

Dora ha detto...

che belle storie! non andrebbero mai dimenticate!
qui in Campania si fa lo stesso piatto. I peperoni sott'aceto li chiamiamo "papacelle", mentre del maiale si usa il sottogola e tutte quelle parti di scarto che restano quando si prepara il maiale in casa. E' buonissimo!
Alcuni mettono anche le patate!

Un bacio

Lory ha detto...

Tina ma questi peperoni sono anche detti Pappacelli?
Ho mangiato questo piatto a casa di una cara amica di Atripalda,però lei i peperoni li chiamava così,possono essere la stessa cosa?
Cmq sia piatto spettacolare!!!

Vale ha detto...

bello e buono questo piatto... l'abbinamento maiale peperoni è il mio preferito!

stefi ha detto...

Spettacolo!!!! Ricetta saporita e gustosa a non finireeee!!!!

Tina Zappacosta ha detto...

Ringrazio tutti con grande affetto:)

Angiolè, t'aspetto;)Vieni nella "capitale", viè...hihihi!!!! Scherzoooooo...Matera è meravigliosa, e occupa nel mio cuore un posto particolare:))))


Maria a breve te lo preparo;)

Giulia, Rosa Blu, Dodò grazie per le vostre preziose informazioni, è molto affascinante vedere come una stessa ricetta possa avere interessanti varianti, in base ai luoghi in cui nasce!

Lory, grazie mille:)Si, sono proprio loro. Pappacelle, pupaccelle, pupacchi, pupacchielle, e tanti altri ancora, sono tutti nomi che designano lo stesso peperone cicciottello e carnoso:)

Ely ha detto...

bella questa ricetta che passa di mano in mano, di cuoca in cuoca....
da provare di sicuro! baci Ely

sciopina ha detto...

Eccola qui una ricetta comune a campania e lucania. Anche noi la prepariamo cosi', il maiale di tricarico però non lo conoscevo. Grazie per questa informazione, tricarico e le dolomiti lucane sono uno dei posti che ho in lista da visitare e non mi farò cogliere di sorpresa col maialetto...

tanadelconiglio ha detto...

Buonissimo!! La proverò sicuramente ;) E poi originalissimo questo post!!

La Cucina Italiana ha detto...

Ciao!
Partecipa anche tu al contest del mese de LA CUCINA ITALIANA: IL BRASATO.

Per maggiori info:

http://www.lacucinaitaliana.it/default.aspx?idPage=862&ID=337208&csuserid=2112&ar=

Scade il 10-03-10

Buon lavoro!

Edda ha detto...

Semplici ma speciali... Bellissimo il contesto della ricetta, la storia, la foto, ci immergi in un mondo :-)

Rossella ha detto...

Ciao ! Se vuoi fare una visita al mio blog ho un pensiero per te !
ciao ciao
Rossella

Anonimo ha detto...

Complimenti per le ottime ricette lucane (felice di averle trovate) e per il grande amore per la Sua terra.
Dobbiamo proteggere i suoi splendidi prodotti.

Albina Colella