giovedì 24 dicembre 2009

Un parrozzo carico di auguri

Vi chiederete….e che c’entra adesso il Parrozzo,

Il Parrozzo

tipico dolce natalizio abruzzese, nel Natale lucano di Tinuccia? NullaJ

E’ un dolce che mi è sempre piaciuto particolarmente, da piccola lo mangiavo spesso. Forse, però, qualcosina c’entra pure, le origini della famiglia di mio padre sono appunto abruzzesi, per cui dinanzi a questa ricetta non ho saputo proprio resistere.

Dell’affascinante origine del parrozzo, in rete viene detto tanto, ma la descrizione che ne fa Giovanna Ruscitti qui mi ha colpito particolarmente per il rispetto che dimostra avere nei confronti della tradizione, riporto, quindi, integralmente.

La cultura dei cibi

Parrozzo, il dolce del Vate
di Giovanna Ruscitti

La vita contadina abruzzese, scandita dal ritmo delle stagioni è, da tempo immemorabile, caratterizzata da piatti realizzati con semplicità. Se sulle tavole dei signori si spandeva la fragranza del pane bianco, quello fatto con la farina di grano s'intende, sulla mensa dei contadini si consumava il pane preparato con farina di granoturco che gli conferiva il classico colore giallognolo, di forma emisferica e cotto al forno a legna. Veniva chiamato "pane rozzo", proprio per il suo aspetto scuro e per la sua umile origine. Si deve alla felice intuizione di Luigi D'Amico, agli inizi del secolo scorso, la trasposizione dolciaria di quel pane: il giallo del granturco fu ottenuto con quello delle uova, la forma emisferica rimase inalterata, il colore scuro esterno, segno delle bruciacchiature caratteristiche della cottura nel forno a legna fu ottenuto con una copertura di finissimo cioccolato fondente. Sembra che fu Gabriele d'Annunzio in persona a suggerire il nome di Parrozzo al dolce a lui particolarmente gradito, dedicandogli lettere e sonetti. Ma anche altri artisti abruzzesi, che erano soliti conversare amabilmente nel Ritrovo del Parrozzo, tra una goloseria e l'altra, ne celebrarono la bontà: Luigi Antonelli, commediografo e critico letterario nel 1927 scrisse una "Storia del parrozzo", il ceramista Armando Cermignani realizzò i disegni e i colori della scatola, il maestro Di Jorio musicò la canzone del Parrozzo sul testo dell'umanista Cesare De Titta.

La ricetta da me utilizzata è una ricetta di famiglia di Salutistagolosa, presa su Gennarino, grazie ancora Salutista:)))). Ho apportato alcune modifiche, la ricetta originaria potete trovarla qui.

Ne uscirà un dolce profumato di mandorle, dal colore del grano, soffice e bricioloso al contempo, che si conserverà bene per diversi giorni.

Il Parrozzo


Il Parrozzo di Salutistagolosa

Ingredienti:

Per il composto: 6 uova, 200gr di semolino, 200gr di mandorle intere (con la buccia), 225gr zucchero, un cucchiaino da caffè di lievito per dolci, succo e buccia di un limone non troppo grande, mezza fialetta di aroma alle mandorle, se si vuole un sapore di mandorle più intenso, potete aggiungerla interamente.

Per la glassa:

Fare sciogliere a bagnomaria 200gr cioccolata fondente grattugiata con la grattugia a fori larghi, in 100gr burro.

Preparazione: Ridurre a farina le mandorle. In una ciotola amalgamare la farina di mandorle, il semolino, il lievito e la buccia di limone grattugiata.

Montare a spuma i rossi con lo zucchero. Una volta montati inglobare gradualmente il mix di semolino, farina di mandorle, lievito e buccia di limone grattugiata. Mescolare bene il tutto ed infine aggiungere e fare assorbire il succo di limone e l’aroma di mandorle.

Montare i bianchi a neve. La consistenza degli albumi montati non deve essere eccessivamente compatta, non deve cioè perdere la lucentezza, logicamente, deve comunque essere caratterizzata da una struttura ben solida e delineata. Non perdere lucentezza non significa certo lasciare liquido il tutto.

Prima di unire i due composti, aggiungere alcune cucchiaiate di albumi montati a neve nel composto di base, in modo da ammorbidire il composto stesso e renderlo come consistenza un poco più simile a quello degli albumi montati a neve. In questa fase non ci sarà bisogno di mescolare delicatamente, l’importante è che si ammorbidisca il composto.

Una volta che il composto avrà assunto una consistenza più morbida, iniziare ad inglobare il resto degli albumi montati a neve molto delicatamente, mi raccomando! La spatola dovrà fare un movimento rotatorio dall’alto verso il basso, in modo da non fare smontare gli albumi e dare una consistenza spumosa e arieggiata al composto di base.

Far cadere il composto nello stampo semisferico apposito per Parrozzo (per intenderci, tipo quello da zuccotto), precedentemente oliato e ricoperto di carta forno e cuocere in forno statico a 160°C per circa un’ora.

Una volta raffreddato, preparare la glassa e porre il Parrozzo su di una gratella; glassarlo completamente.

Il Parrozzo


E col Parrozzo lascio a voi tutti i miei più cari e sinceri auguri di Buon Natale!!!!


17 commenti:

Anto ha detto...

Erano giorni che cercavo una ricetta attendibile del parrozzo! Grazie mille e buone feste :)

Laura ha detto...

Ma che BELLO!!
Ti faccio tanti Auguri di Buone feste!! A presto.

terry ha detto...

Non importa da che regione, queste ricette tipiche e tradizionali son sempre gradite e poi il parrozzo è così buono!
Ti è venuto uno spettacolo!

Augurissimi!

Terry

Sofy ha detto...

Adoro il parrozzo!!buon Natale Tinuccia!un bacione!!

Gaia ha detto...

Carissimi auguri, dolce Tinuccia!
a risentirci presto!

Unknown ha detto...

Tanti auguri di Buon Natale!

PS: questo parrozzo è spettacolare!

Unknown ha detto...

Tanti auguri di Buon Natale!

PS: questo parrozzo è spettacolare!

Unknown ha detto...

Wszystkiego najlepszego z okazji Świąt!
Joyeux Noël
Buon Natale!
Marry Christmas

:)

Maria ha detto...

Tanti Auguri di Buon Natale!

miche ha detto...

buono...l'ho mangiato solo una volta...ma ho sempre pensato che sarebbe stato bello poterlo fare a casa, spero di poterlo provare presto...magari una versione mini, perchè so già che il mio fidanzato non gradirebbe!!!!!bacio

Anonimo ha detto...

Cara Tina ti auguro un felicissimo Natale!

Anna

Tina Zappacosta ha detto...

Grazie di cuore a tutti voi, e ancora AUGURIIIII!!!!!!!!

natalia ha detto...

Che buono ! Mi è sempre piaciuto ma non ho mai pensato di provare a farlo ! E' bellissimo ! Auguri !

Gambetto ha detto...

Troppo carina l'espressione un parrozzo di auguri!! :)
Mette il sorriso solo a sentirla...figurarsi a provarla una simile delizia :))
Bravissima come sempre

Tina Zappacosta ha detto...

Natalia, Mario, vi ringrazio tanto!!!

Laura ha detto...

cara tinuccia, l'ho fatto!
è mooolto meglio di quelli che si comprano in abruzzo ;)
un po' sbricioloso come deve essere ma morbidissimo e per nulla secco. molto apprezzato sulla nostra tavola oggi, lo rifarò. penso che lo cuocerò un po' di più la prossima volta perché il mio si è un po' seduto al centro nonostante la prova stecchino. ne approfitto per farti tanti cari auguri di buone feste, fatte e non :)
un abbraccio. laura

Tina Zappacosta ha detto...

Laura sono felicissima!!! Grazie per averlo provato e grazie per il tuo consiglio circa la cottura, magari può essere utile a qualcun altro... Il mio forno è molto potente e come si sa, ogni forno è un discorso a sè. Ti abbraccio e ti faccio i miei più cari auguri di Buon anno!!!