martedì 26 ottobre 2010

Le cartucce

Ancora un’idea da buffet, anche questa volta presa su Gennarino: le cartucce.

Cartucce

Queste cartucce le preparai appena tornata dal mare; la cara Antonia (Rimmel) mi aveva regalato gli stampini a causa dei quali ero impazzita, non riuscivo a trovarli da nessuna parte, quindi ero impaziente di utilizzarli.

Stampini cartucce

Volevo regalarle ad una mia amica per il suo onomastico. Mi vergogno a dirlo, ma sono sparite immediatamente; da 44 che erano, nel giro di un giorno sono rimaste solo quelle che vedete in foto!
E poi dico che mi devo mettere a dieta…!!! :D
Nel frattempo le ho rifatte in occasione del buffet di mio marito, veramente ottime!
Ringrazio Claudia che ha portato la ricetta su Gennarino, presa, a sua volta, da Elisabetta Cuomo del forum di Amiciincucina.

proposteci da Claudia

Ingredienti:
-200 gr di farina di mandorle
-100 gr di farina
-50 gr di fecola
-200 gr di zucchero
-160 gr di burro morbido
-20 gr burro sciolto
-4 uova medie
-1 pizzico di ammoniaca
-1 pizzico di sale-
3 gocce di mandorla amara
-1 buccia di limone gratt.


Preparazione:
Mescolare la farina di mandorle con 2 uova sbattute e gli aromi, far riposare a temp ambiente per 1 ora.
Lavorare il burro morbido con lo zucchero e l'ammoniaca, unire il composto di uova e farina di mandorle, un cucchiaio per volta,alternando con le altre 2 uova sbattute; mescolare con un cucchiaio e unire il burro fuso, infine unire le due farina setacciate, poco per volta. Alla fine si dovrà ottenere un impasto tipo plum cake. Farlo riposare per 1 ora a temperatura ambiente. Trasferire l'impasto in una sac à poche con bocchetta liscia e di 1 cm di diametro.
Spremere il composto nei cannelli foderati con le cartine riempendoli fino al bordo del cannello perchè in cottura lievitano.
Infornare a 170° per 10 minuti poi abbassare a 160° e continuare per altri 8/10 minuti.
La cottura va verificata a secondo il forno che si ha, consiglio di infornarne solo un paio e vedere in quanto tempo si cuociono, a fine cottura devono rimanere chiare, togliendo la cartina e leggermente più colorite sulla capoccetta.Toglierle dal cannello tirandole dalla cartina.
Rotolarle su carta assorbente per eliminare il grasso che trasuda sulle cartine.

Ci tengo a specificare di stare attenti alla quantità di composto che fate cadere nei cannelli; come dice Claudia, NON superate il bordo dello stampino, altrimenti in cottura il tutto deborderà…ma niente paura! In tal caso fate come ho fatto io con alcune cartucce appena fredde: eliminate la parte in eccesso, restano carine uguali :)


giovedì 21 ottobre 2010

Biscottini salati ai pistacchi e pepe

Non so voi, ma io quando devo preparare un buffet, vado in crisi. Allora inizio a pensare cosa devo preparare già da un mese prima, e giro, giro, svolazzo in rete ovunque, cerco ogni tipo di ricetta che possa fare al caso mio, con l’ansia di dover cercare delle ricettine semplici, particolari e squisite al tempo stesso. Cerco di organizzare i miei tempi, ma come al solito mi riduco all’ultimo minuto, pasticciona come sono.
Ed è proprio per il buffet con il quale ho festeggiato mio marito che ho fatto questi biscottini salati; ditemi voi…sono o non sono perfetti per un buffet?


Secondo me lo sono. Lo sono per il loro gusto particolare, lo sono perché più passa il tempo e più il loro sapore ne guadagna, lo sono perché si conservano per almeno quindici giorni, lo sono perché potete dare sfogo alla vostra fantasia nel dare loro una forma, impreziosendo il buffet con la vostra estrosità ed eleganza.
La ricetta è di Teresa ed è stata presa su Gennarino che, come al solito, mi è venuto in aiuto. Vi consiglio di leggerne qui la discussione, potrete trovare ricchi spunti circa il modo di arricchire la vostra pasta frolla salata, io, in metà impasto ho aggiunto pistacchi, l’altra metà è stata lasciata pura, ho aggiunto solo del pepe.


Biscotti salati alle noci, nocciole e pepe di Teresa

Questa la base:

farina 600g
burro 300g
tuorli 9
parmigiano grattugiato 200g
sale grosso (io ho usato il fior di sale)
1 albume

Mescolare la farina con il parmigiano e versare a fontana sulla spianatoia. In mezzo, aggiungere il burro a tocchetti (a temperatura ambiente quindi morbido) e i tuorli. Impastare il tutto velocemente.

A questo punto, dividere in tre porzioni ed aggiungere alla prima una spolverata abbondante di pepe nero. Alla seconda, noci pestate grossolanamente nel mortaio. Alla terza, nocciole leggermente tostate e pestate pure queste.

Formare tre palle, avvolgerle con della pellicola e far riposare in frigo per ventiquattro ore. Al momento di stendere, smattarellare la pasta in modo da ammorbidirla e stendere poi l’impasto con il mattarello a 5mm. Tagliare i biscotti e disporli una teglia da forno rivestita con della carta da forno e meterli a riposare in frigo per un'ora almeno. Prima di infornare (a 200 gradi), spennellare di albume e spolverare con il sale. 

Ah! A proposito di Gennarino, sabato sono stata al raduno; che esperienza indimenticabile! Ancora sono emozionata, ma di questo vi parlerò appena avrò finito di sistemare la miriade di foto che ho scattato!
Ora scappo a scuola, un bacio a tutti:)

giovedì 14 ottobre 2010

Alla scoperta degli antichi sapori cilentani.

Da sempre ho desiderato avere una nonna che mi trasmettesse il suo sapere, soprattutto in ambito culinario, poiché la mia dolce nonnina era in gamba, ma non sapeva neanche dove fosse di casa la cucina; altre erano le sue passioni. Tutto ciò che ho appreso nel campo della cucina, specialmente per quanto riguarda le ricette tradizionali, le ho apprese durante il mio vagabondare nei paesini della provincia, ponendo mille domande a persone esperte e poi mettendo in pratica.
Potete immaginare, quindi, la mia gioia quando ho conosciuto Nonna Filomena ed ho imparato semplicemente osservandola.

Nonna Filomena

Nonna Filomena, che donna energica!!!
La guardavo estasiata, ne studiavo ogni prezioso movimento ed ascoltavo le sue parole come una bimba ascolta una fiaba, cercavo insomma di rendere prezioso ogni istante della sua compagnia, emozionandomi quando vedevo le sue mani esperte che con dolcezza e determinazione riuscivano ad impastare e modellare il duro impasto dei fusilli, preparato con due kg e mezzo di farina.

Impasto fusilli

Della durezza di quell’impasto io e Consuelo ne sappiamo qualcosa, vero Consuè???
E che soddisfazione quando, dopo avermi visto impastare o "smatterellare" mi diceva:" Ma tu ci sai fare con gli impasti..."
Nonna Filomena è la nonna di Verena, la mamma di Giancarlo e la suocera di Linda, proprietari di Villa Nigro, che hanno accolto me e mio marito, da subito, come se fossimo amici di vecchia data.
Nonna Filomena è colei che, durante il fine settimana scorso, mi ha insegnato, tra le altre cose, a fare i fusilli col ferretto, guidando con dolcezza e pazienza me e la cara e simpatica Consuelo alla scoperta della Cucina Cilentana, durante un corso organizzato a Laureana, alle porte del parco del Cilento, dall’Associazione Culturale Arte e Parte in collaborazione con Villa Nigro, una bellissima casa colonica ristrutturata del 700, dove io e mio marito abbiamo dimorato, e Casale San Martino, che purtroppo non ho avuto il piacere di visitare.
Immaginate di svegliarvi la mattina al canto del gallo, affacciarvi alla finestra e vedere un simile panorama, l’azzurro del mare, il verde lussureggiante e selvaggio delle colline cilentane ed Agropoli a salutarvi…

Panorama

…dopo aver trascorso una serata tra amici dalla simpatia travolgente come Francesco e Geremia ed aver mangiato ciò che avevamo preparato, sotto la guida esperta e vigile di Nonna Filomena e di Carmela, proprietaria di Casale San Martino ed abile cuoca.
Ho preparato le lagane da accompagnare con i ceci

Lagane e ceci

Ho finalmente imparato a fare i fusilli

Fusilli

da accompagnare al “Ragù di Fianchetto”, antica ricetta cilentana di cui ignoravo proprio l’esistenza.

Collage Ragù diFianchetto

Ho fritto le pettole alle acciughe, (acciughe sottosale fatte rigorosamente a casa da Linda) sul fuoco del camino; mai avrei pensato di friggere in un camino :D

Pettole

Ho visto porcini più grandi di una mano, raccolti da Giancarlo nel bosco limitrofo

Porcini

che uniti alle patate hanno dato vita ad un connubio meraviglioso.

Patate e porcini

Ed ancora, minestra di verdura campestre con le patate, ciambotta, il tutto condito con dell’ottimo olio del Cilento, famoso per la sua dolcezza. E poi una "marea" di dolci, da una crostata chiusa di mele, ad una caprese preparata da Daniela, ad una torta di mele affogate preparata dalla figlia di Nonna Filomena, ai dolci tipici cilentani preparati da Linda: i Mastacciuoli.

Mastacciuoli

Per non parlare della colazione biologica, in cui su fette di pane fatto col forno a legna ho spalmato il miele prodotto dalle api delle arnie della stessa Villa Nigro, e la marmellata di fichi e i biscottini di mandorle, tipo cantucci, preparati sempre da Linda.

Miele

Tutto questo in stretto contatto con la natura, dagli ulivi

Olive

Ai corbezzoli

Corbezzoli

A splendidi fiori

Ibiscus

Ed è proprio questo ibiscus che regalo virtualmente a Giancarlo, Linda, Verena, Carmela e soprattutto a Nonna Filomena, per tutto l’affetto, la gentilezza, la competenza e l’amicizia trovata.
Non so voi che farete, però di certo vi dico che io tornerò presto ai loro corsi; non me la lascio sfuggire l’occasione di preparare il pane così come si faceva una volta!