Fra alti e bassi è passato un anno, da quando, il 28 Dicembre dell’anno scorso pubblicai questo. Il primo commento fu quello di Paoletta, ed è a lei che dedico questo….
di Gibran Kahlil, (Il Profeta).
E un giovane disse: «Parlaci dell'amicizia». Ed egli rispose dicendo:
«Il vostro amico è il vostro bisogno soddisfatto.
È il vostro campo che voi seminate con amore e mietete con riconoscenza.
È la vostra mensa e il vostro cantuccio del focolare.
A lui infatti vi presentate con la vostra fame e lo cercate per trovare la pace.
Quando il vostro amico vi dice quello che realmente pensa, anche voi non avete paura di dire quello che pensate: sia esso un "no" o un "sì".
E quando egli tace, il vostro cuore non smette di ascoltare il suo cuore; poiché nell'amicizia tutti i pensieri, tutti i desideri, tutte le attese nascono senza parole e sono condivisi con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dal vostro amico, non rattristatevi; poiché ciò che più amate in lui può essere più chiaro in sua assenza, così come lo scalatore vede meglio la montagna guardandola dalla pianura.
E non vi sia altro scopo nell'amicizia che l'approfondimento dello spirito. Perché l'amore che cerca qualcos'altro oltre la rivelazione del proprio mistero non è amore ma una rete gettata in mare: e solo ciò che è inutile viene preso.
E il meglio di voi sia per il vostro amico. Se egli deve conoscere il riflusso della vostra marea, fate in modo che ne conosca anche il flusso. Perché, cos'è il vostro amico se lo cercate solo per ammazzare il tempo? Cercatelo invece sempre per vivere il tempo!
Spetta a lui, infatti, colmare il vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E nella dolcezza dell'amicizia ci siano l'allegria e la condivisione della gioia.
Perché nella rugiada delle piccole cose il cuore trova il suo mattino
e ne è rinfrescato».
Paola, mia cara e dolce Amica, grazie di tutto, l’ho sempre detto e lo ridico tutt’ora, senza di te non ci sarebbe stato Mollica di Pane!
Grazie anche per questi gioiellini, la cui ricetta copio integralmente dal tuo blog.
I RICCIARELLI DI SIENA di Paoletta
Ricetta del 1879 dalla fabbrica G. Parenti di Siena - ne ho ridotto le dosi per un uso famigliare e apportato qualche lieve modifica -
Per
A.
1 fialetta di aroma di mandorle
B.
1/2 cucchiaino raso (i miei sono piccolini) di ammoniaca per dolci (reperibile in farmacia)
1/2 cucchiaino raso (i miei sono piccolini) di lievito per dolci
C. (per la lega)
47 gr di zucchero semolato
14 gr d'acqua
D.
20 gr di zucchero a velo vanigliato
2 albumi di uova piccole/medie
zucchero a velo vanigliato e poco amido di grano (per lo spolvero)
ostie (reperibili in farmacia, ma non indispensabili)
Procedimento:
A. Passiamo nel mixer con le lame mandorle e zucchero, aggiungendo piano piano la scorza d'arancio e servendoci di un po' di farina per facilitare l'operazione. Facciamo attenzione ad usarlo ad intermittenza, altrimenti le mandorle gettano il loro olio.
Poi amalgamiamo bene il tutto in una ciotola capiente insieme all'aroma di mandorle.
L'impasto rimarrà abbastanza umido ma non compatto, non preoccupatevi va bene così.
Importante: a questo punto lo copriremo con un panno bagnato e strizzato perchè non asciughi troppo (il panno non deve toccare l'impasto), e lo lasceremo riposare 12 ore circa.
Impastiamo con le mani perchè il composto si amalgami bene e si compatti.
A questo punto, spolveriamo il piano di poco amido di grano e zucchero a velo vanigliato. Formiamo uno alla volta dei grossi salami, della grossezza di circa
Cerchiamo di dare con le mani una forma più possibile romboidale ma dolcemente arrotondata.
I ricciarelli dovranno pesare tra i 25 massimo 30 gr l'uno!
Spolveriamo il ricciarello ottenuto, sul fondo con la miscela del piano, e cioè zucchero a velo/amido di grano, e sulla superficie di solo e abbondante zucchero a velo.
Adesso posizioniamo i ricciarelli ottenuti, man mano su di una teglia coperta di carta forno, oppure ognuno su di un'ostia. Io ho usato le ostie la prima volta, mentre la seconda ho poggiato direttamente su carta forno, non ho notato grosse differenze.
Accendiamo il forno a circa 140°/160° (regolatevi secondo il vostro forno) e inforniamo per circa 10/20 minuti, saranno cotti quando si formeranno in superficie delle leggere crepe.
Ringrazio ancora Adriano, che con le sue ricette, i suoi scritti e la sua sempre squisita disponibilità ha contribuito alla mia crescita, così come gli amici di Gennarino, che mi tengono compagnia ogni giorno insegnandomi sempre nuove cose.