martedì 11 dicembre 2012

Cartellate o...???


Evvai! Si continua con la staffetta di Compagni di Blogger

Come vi ho sempre detto, amo il Natale!!!
Lo amo per i suoi colori, ma soprattutto per i suoi profumi… profumi di famiglia… profumi di dolci… profumi di struffoli, di calzoncelli e…. di cartellate!

cartellate

Tutti sanno che le cartellate sono dolci natalizi tipici pugliesi, ma pochi sono al corrente che essi facciano parte anche della tradizione lucana.

A casa mia si chiamano “Rosoni”, in quella di Michele D., un mio caro amico di Pietragalla, prendono il nome di “Crustl”, la mamma della mia cara Matilde, di Grassano in provincia di Matera, invece le chiama “Casatedd” cioè “canestrelli”, e ancora a casa di Michele B., altro mio amico di Potenza vengono chiamate “Scrupped” e ieri sera su fb Antonio mi ha detto che a Palazzo San Gervasio prendono il nome di “Crspecchi”.

 Insomma, veramente chi più ne ha, più ne metta!

Ma di certo so che mia nonna le preparava sempre e quando da piccola mi mettevo vicino a lei per giocare con l’impasto, e come al mio solito combinavo guai, per tenermi buona  mi raccontava di quando le preparava con la mia mamma e le mie zie… 
Ognuno di loro aveva un compito… nonna stendeva la pasta, mamma passava la rotellina, le mie zie arricciavano e chiudevano questi meravigliosi dolci… 
Insomma una vera e propria catena di montaggio!!!!!!!!!!

La tradizione vuole che si usi solo farina00 anche se ho letto di ricette che utilizzavano anche semola, ma francamente oggi ho deciso di distaccarmici e l’ho fatto per curiosità.

Su Gennarino, qui precisamente, ho trovato questa ricetta propostaci da Glutine presentata con un passo, passo preciso che consiglio di vedere prima di iniziare la preparazione.  
Si parla di metà00 e metà0… cosa del tutto insolita… la 0 non è certo una farina molto utilizzata nel Meridione, almeno fino a qualche annetto fa…

La curiosità e tutte quelle belle bollicine che vedevo sulle foto di Glutine mi hanno spinto… è da una vita che preparo quelle con solo farina00… volevo cambiare! 

Be’, sono rimasta proprio soddisfatta!!!!!!

Rispetto alla ricetta, mi sono distaccata in due momenti…
-          - Ho fritto in olio di oliva
-        - Utilizzando lo stesso procedimento, ho intinto tutto nel miele invece che nel vino cotto di fichi o ficotto. Ma se voi voleste provare il Ficotto andate qui e lo troverete.

LE CARTELLATE di Glutine

Ingredienti (per 50 pezzi circa):

250 gr farina 0
250 farina 00 per dolci
¼ di cucchiaino di sale
100 gr vino bianco secco
50 gr olio extravergine pugliese
80 gr acqua circa

1 litro di vin cotto di fichi (
Io 500gr di MIELE)
un pezzetto di cannella ( non la ho utilizzata)

olio di arachidi o di riso per friggere (
Io OLIO DI OLIVA)


Come procedere:
Mescolare e stacciare le farine sul tagliere, formare poi una larga fontana.
Scaldare sul fuoco il vino insieme all’olio, all’acqua e al sale.
Porre i liquidi al centro della fontana e formare l’impasto.
(Io ho formato l'impasto in una ciotola profonda, ed una volta amalgamati gli ingredienti ho impastato sul piano).
Impastare qualche minuto la massa che deve risultare non troppo morbida (poco più soda dell’impasto della sfoglia emiliana). 
Far riposare l’impasto coperto almeno mezz’ora (durante questa fase diverrà più morbido).
Tirare con la macchinetta (sino al penultimo buco) delle sfoglie sottili. (Io vi consiglierei fino all'ultimo buco)
Ricavare con la spronella delle strisce di pasta lunghe circa 33 cm e larghe 3,5/4 cm. 
Piegare per il lato lungo la striscia e unire ad intervalli, con la pressione delle dita, i lembi di pasta.
Formare delle roselline arrotolando e saldando parti intermedie e la parte finale. 

Lasciare asciugare una notte.
Friggere in olio caldo (se di arachidi 180°, se di riso 210° circa) e sgocciolare bene per qualche ora. 
Tuffare, per mezzo minuto circa, le cartellate in vin cotto di fichi riscaldato con un pezzetto di cannella. Sgrondare (ma non troppo!) il liquido in eccesso. Far riposare qualche giorno prima di gustarle.

Circa l'abbinamento  Luciano Pignataro gentilmente ci consiglia:

"Le cartellate ci richiamano a due vini dolci regionali molto buoni. Per la Basilicata segnaliamo L'Ambra di Eleano, esplosione di profumi di macchia mediterranea, in Puglia andiamo sul Moscato di Trani di Di Filippo, azienda che ha scelto di specializzarsi su questo fantastico vitigno."

Vi ricordo inoltre che dalla mia bravissima Pasqualina c'è oggi uno Stollen che vi aspetta!!!!!!! 
E domani invece???????

La Spongata di Daniela e il Pandolce di Sara




mercoledì 5 dicembre 2012

Timballo di pasta in crosta


Non mi permetto di chiamare questo timballo di pasta con il nome di “Timpàno”, non è pensabile ardire a tanto!

Timballo di pasta in
crosta

I "Timpàni" erano pasticci di pasta in crosta, di cui si faceva grande uso nelle corti borboniche, principalmente in situazioni  sans cérimonie, cioè  quei momenti in cui l’etichetta di corte poteva essere ben più libera del solito; uscite di caccia, passeggiate o escursioni che si concludevano con merende all’aperto. 

A tal proposito, cito un breve passo tratto da “ A tavola con i Borboni” di Raffaele Riccio.

… Nel grande parco di Caserta, oppure a Portici, vicino al mare, in occasione delle visite di personaggi di rango, spesso venivano organizzate passeggiate ed escursioni che si concludevano con allegre merende all’aperto. Lo stesso poteva accadere durante le battute di caccia nei siti reali di Carditello e di Persano, in questo caso la colazione doveva essere ben più robusta e poteva comprendere anche pasticci di selvaggina.
Le entrate o i piccoli pasticci di pasta frolla o di pasta brisé, dovevavo essere leggeri; servivano per stuzzicare con delicatezza l’ appetito e per dare inizio alla colazione all’aperto, al pranzo o alla festa in villa che quindi non doveva avere necessariamente le caratteristiche del banchetto ufficiale…

Ma questi pasticci, non disdegnavano comunque le tavole delle feste organizzate nella splendida Reggia di Caserta, reggia di svago dei re borbonici e come ci dice il diplomatico inglese Sir Horace Mann:

… Il re di Napoli dà dei grandi balli a Caserta ed anche dei pranzi, ma siccome secondo un rigidissimo ordine dell’etichetta spagnola, egli non può ammettere nessuno alla sua tavola, così non v’è neanche la tavola. Il re, la regina e tutta la compagnia reale Mangiano sulle ginocchia; modo assai strano di servire una grande cena”.

Ecco, ho voluto solo fare un semplice preludio, in modo da regalare una bella immagine dell'epoca che possa accompagnare la ricetta proposta oggi…

Specifico ancora una volta… non mi permetterei mai di dire che questa ricetta è una delle tante utilizzate all’epoca, ma vi posso assicurare che mi sono ispirata  a fonti eccellenti, rifacendomi alle proposte del Corrado, in testi quali “Il cibo Pitagorico” ed altre, sempre riportate nel testo del Riccio.
 Logicamente ho modificato il tutto secondo la mia immaginazione e le mie esigenze.

Luciano Pignataro, per questa preparazione propone…

"Questo timballo chiede un vino di personalità, molto fresco, capace di ripulirci bene la bocca, ma al tempo stesso non impegnativo. Deliziosa la Barbera d'Alba dei Fratelli Cigliti a Neive, vicino Barbaresco in Langa. Meraviglioso il rapporto tra qualità e prezzo."

Timballo di pasta in
crosta

Timballo di pasta in crosta

Ingredienti:
400gr ziti
250gr di carne tritata
150gr ricotta fresca
100gr scamorza fresca
300gr funghi, preferibilmente porcini
1 spicchio d’aglio
0.25 l di Vino bianco
1 uovo
250gr panna naturale
4 zucchine
¼ di cipolla media
Olio extra vergine d’oliva
Sale qb
Un pizzico di noce moscata

Ingredienti per la BRISÉ
g 500 di farina bianca
g 250 di burro
g 125 di acqua fredda
sale. 
Per la preparazione della brisé vi rimando  al sito di Gennarino, qui esattamente. Specifico che per uno stampo da 22cm di diametro sono avanzati circa 300gr che ho congelato.

PREPARAZIONE DEL TIMBALLO
Preparare la brisé come da ricetta riportata e mettere a riposare nel frigo. Nel frattempo iniziare a preparare i condimenti:

-Trifolare i funghi in abbondante olio ed uno spicchio d’aglio; salare leggermente. Una volta cotti, eliminare l’aglio e passare il tutto col minipimer, creando una crema.
-Fare soffriggere la carne tritata in abbondante olio e appena cambia colore sfumare con del vino bianco. Grattugiare con la grattugia a fori larghi la scamorza. In  una ciotola capiente unire la carne, la crema di funghi, la scamorza grattugiata, un uovo ed un pizzico di sale. Amalgamare il tutto…

- Far dorare le cipolle in abbondante olio e poi far soffriggere le zucchine tagliate a rondelle; fare raffreddare.

Spezzare gli ziti e lessarli  in acqua bollente e salata… mi raccomando di dare solo una mezza cottura…  Scolare e condire la pasta con la panna fresca e della noce moscata.

MONTAGGIO TIMBALLO
Stendere la brisé con spessore di circa 2/3mm. Imburrare e spolverare di farina lo stampo. Foderare il suddetto stampo di pasta brisé ed iniziare a formare degli strati. Il primo sarà quello di carne, poi la pasta, poi le zucchine e la ricotta a fiocchi; poi di nuovo la pasta ed in ultimo un altro strato di carne. Ricoprire il timballo con una sfoglia di pasta brisé, chiuderne i bordi e forarne la superficie con i lembi di una forchetta, in modo da avere degli sfiatatoi naturali che ne faciliteranno la cottura.
Cuocere a 200/220 C° per circa un’ora, e comunque fino a quando la brisé non risulterà ben dorata.

Vi ricordo le fantastiche proposte delle mie "compagne di giornata" 



 "Tortellini in brodo" di Daniela 


Per le proposte future, andate qui... troverete il calendario!

E se avete perso le proposte di ieri... fate una passeggiatina da Caris e da Pasqualina 

Rimarrete a bocca aperta!!!!






lunedì 26 novembre 2012

Apparecchiati per le feste


C’è fermento in “Compagni di Blogger”, grande fermento….

Essì… sta per arrivare il Natale!!!!

 natale
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Sara, grazie per la foto!!!! :)

Si discute, si chiacchiera e lo si fa come al solito ridendo e tanta acqua bolle in pentola.

Mamma mia, di quanta cucina si è parlato, e quante ricette sono passate sotto le nostre mani… quanti discorsi, quante risate e quanto tempo trascorso insieme… Senza tralasciare neanche il discorso “foto”!!!!

Ma si sa… è Natale e tutto è permesso… certo, ancora ci manca un mese, ma noi ci portiamo avanti col lavoro hahahahaha! :D
E lo facciamo per presentarvi, questa volta, una doppia staffetta.

Vi assicuro… è stato un lavoro massacrante in termini di organizzazione, non è stato facile scegliere le giuste ricette per delle feste così importanti!!!!
Rivolgerci alla tradizione o puntare verso l’innovazione… questo il dilemma…subito risolto!!! Entrambe le scelte…

Il menu di Natale sarà logicamente un menu completo, si partirà dagli antipasti, si passerà ai primi, ai secondi e per finire alla frutta… e come già detto, avrete ricette che si ispireranno alla tradizione, ed altre che guarderanno all’innovazione…

E il dolce???? Che fine ha fatto il dolce???
Uh!!! Erano veramente troppe le idee e tanta la nostra voglia di proporveli, quindi…
al dolce sarà dedicata l’intera seconda staffetta!!!!

Come ultima cosa, ma non meno importante, diamo il nostro benvenuto a due nuove “Compagnucce di Blogger” 
Essì, diventiamo sempre più numerosi!!!! Bello!!!!!!!
Antonia e Maria, che gioia avervi con noi!!!!!!!!!!!!!!

La nostra cara Sonia ha dovuto prendersi un momento di pausa… in questo periodo è troppo impegnata per la promozione del suo interessantissimo libro!
Vi abbiamo anche dato una fantastica idea per il regalo di Natale… che volete di più!!!! Hahahahaha!:D

Be’, ma adesso bando alle ciance e si parte!!!!!!!!!!!

Come sempre, gli abbinamenti con il vino saranno curati da LucianoPignataro  (ed anche lui non mancherà di stupirvi con le sue proposte!)

Ecco i calendari!!!! :D

MENU' Tradizione/Innovazione

Martedì 4 dicembre
Tradizione
Terrina di anatra e nocciole il suo foie gras con gelatina di gewurztraminer e pan brioche Pasqualina http://pasqualinaincucina.blogspot.it/
Innovazione
Stracciatella su carpaccio di orata Caris http://www.cookingplanner.it/

Mercoledì 5 Dicembre
Tradizione
Timballo di pasta in crosta Tinuccia http://mollicadipane.blogspot.it/
Tortellini in brodo Daniela http://incucinamirilasso.blogspot.it/
Innovazione
Chicche di patate cacio e pepe su brodetto di frutti di mare Antonia;http://www.appuntidicucinadirimmel.com/

Giovedì 6 Dicembre
Tradizione:
Cappone ripieno di Sara; http://www.cookandthecity.it/
Bocconcini di baccalà fritti con insalata di rinforzo Maria http://commeamarostuppane.blogspot.it/
Innovazione:
Seppia col purè al suo nero, zenzero candito e olio alla vaniglia Teresahttp://www.scattigolosi.com/

Venerdì 7 Dicembre
Tradizione
Fantasia di frutta secca ripiena di pasta di mandorle Assunta http://lacuocadentro.blogspot.it/
Innovazione
Variazioni di cheesecakes salate con sorprese di frutta fresca Rossana http://www.cookingplanner.it/


 Una settimana piena di dolcezze

Lunedì 10 Dicembre
Lombardia: Panettone milanese alto di Assunta
Piemonte: Mont Blanc à la Moroise di Caris http://www.cookingplanner.it/

Martedì 11 Dicembre
 Trentino Alto Adige: Stollen di Pasqualina http://pasqualinaincucina.blogspot.it/
Puglia, Basilicata: Cartellate di Tinuccia http://mollicadipane.blogspot.it/

Mercoledì 12 Dicembre
Emilia Romagna: Spongata di Daniela
Liguria: Pandolce genovese alto di Sara

Giovedì 13 Dicembre
Campania: Struffoli di Maria
Campania: Raffioli alla cassata di Antonia http://www.appuntidicucinadirimmel.com/

Venerdì 14 Dicembre
Sicilia: Cucciddati di Rossana http://www.cookingplanner.it/
Calabria: Torrone morbido alle mandorle e cedro candito di Teresa http://www.scattigolosi.com/

Vi aspettiamo!!!!



mercoledì 31 ottobre 2012

Il savarin secondo l'Étoile


Il savarin, che delizia meravigliosa!!!!

 Savarin 059

Tempo addietro, quando ancora bene non conoscevo il mondo dei lievitati (ma per quello non si finisce mai d’imparare) e la mia curiosità era veramente grande, giravo in rete per cercare di capire la differenza esistente fra babà e savarin… leggevo, leggevo, leggevo, ricette su ricette, ma nulla! Mi dicevo… ma è possibile mai non riuscire a trovare differenze tra le due preparazioni? 
Ed infatti… nessuna differenza…  
Il Savarin non è nient’altro che un babàone!!!! Hahahahha! :D

Ma che sciocca che sono!!! Su, su serietà!!! Qua siamo in Compagni di blogger,  mica pizza e fichi!!!! :D

In poche parole il savarin non è nient’altro che un babà cotto in uno stampo unico, piuttosto che negli stampini appositi.

E che magia!!!! 

Affondare la  forchettina  in quella texture spugnosa e gravida di rum… un morso tira l’altro ed in un attimo ti ritrovi là… con la seconda fetta che ti sta chiamando... e tu,  quasi ormai fuori controllo dal piacere, ti abbandoni docilmente ai suoi richiami! :D

Di babà vi parlai già qui con una ricetta veramente semplice, ma questa volta ho voluto osare, andare oltre… ho voluto provare la fermentazione mista, lievito madre con una piccolissima percentuale di lievito di birra. Già in sé la preparazione di questo dolce, utilizzando il lievito di birra non è proprio delle più facili, figuriamoci questa in cui è presente il lievito madre. 

Era una sfida che dovevo assolutamente vincere e ce l’ho fatta!!!  
Guardate stesso voi che alveolatura splendida è uscita fuori!!!! :D

Savarin 063

La ricetta che ho scelto di proporvi, tratta da Gennarino, è quella dell’Accademia dell’ Étoile…  da subito mi sono resa conto che fosse una ricetta magica! :D 

proposto da Milene; sue le modifiche.

50 g farina w 350

20 g lm 

2g lievito di birra

35 g uova ( il mio uovo pesava 38 g quindi il tuorlo non l'ho messo )

3 g tuorlo

impastare con l'impastatrice inserendo farina ,uova intere , tuorlo,lievito e lm . Impastare per circa 10 min fino a che l'impasto sia bello liscio ed omogeneo con una bella maglia glutinica formata.

Mettere a lievitare ad una temperatura di 27° coperto con pellicola. L'impasto dovrà triplicare il suo volume.

175 g farina w 350

3 g sale ( io 4 g)

3 g mix aromatico ( io buccia arancia ,limone e vaniglia )

25 g tuorlo

27 g zucchero ( io 30 g)

150 g uova 

75 g burro
Impastare il primo impasto con un pò di farina ed aggiungere, poco per volta e in più riprese, uova e tuorlo 
( mischiati e leggermente sbattuti ) seguiti da uno spolvero di zucchero e quando quest'ultimo si è sciolto aggiungere uno spolvero di farina senza mai perdere l'incordatura. Proseguire così fino ad esaurire gli ingredienti. Con l'ultimo goccio di uova unire il sale e gli aromi.
Ammorbidire il burro ed aggiungerlo in più riprese. Al termine l'impasto dovrà risultare liscio ed omogeneo. Mettere l'impasto a riposare a una temperatura di 28°-30° coperto con pellicola.
Prendere la pasta e su di un  piano leggermente infarinato formare una bella palla , lasciar riposare per circa 10-15 min e ripetere l'operazione .Con le dita formare al centro un buco e sistemare l'impasto in uno stampo a ciambella unto in precedenza. mettere a lievitare a 28°-30° per circa 70-90min ( io coperto con pellicola ).
Mettere il savarin a temperatura ambiente togliere la pellicola e accendere il forno a 160°-170° e quando è caldo cocere ( io nel mio forno ho cotto a 175 °x 40 min coprendo la parte superiore con stagnola negli ultimi 10 min ) x 35-40 min.


100 g acqua ( io 400 g )

40 g zucchero ( io 200 g )

10 g alcolato al rum ( io 70 g rum )

( ho aggiunto anche buccia d'arancia , di limone , stecca di cannella )

Guardandolo nel forno che cresceva e cresceva ho deciso di prima raddoppiare, poi triplicare , poi di quadruplicare le dosi della bagna e assaggiandola l'ho corretta un pò a mio gusto . 


con quei 150 g di bagna non ci facevo proprio niente...



Portare a bollore l'acqua con lo zucchero lasciar bollire per almeno 30 secondi e spegnere. Quando raggiunge circa la temperatura di 80° ( non per forza così fiscali ) aggiungere aromi e coprire con pellicola.



Sfornare il savarin attendere circa 15 min e sfornarlo lasciandolo intiepidire. Quando il dolce sarà tiepido immergerlo nella bagna anch'essa tiepida .Completata l'inzuppatura mettere il savarin su di una griglia a sgocciolare . Io ho bucherellato la parte superiore del savarin posto ancora nello stampo ed ho fatto cadere lo sciroppo, attendendone il completo assorbimento.


Ad onor del vero io preferisco gustare il mio savarin nature, non amo accompagnarlo con creme o quant’altro,  ma volevo comunque stupire ancor di più i miei ospiti, per cui l’ho fatto accompagnare da una crema al mandarino e da noci caramellate. Qui di seguito le ricette.

La crema al mandarino di Maria Fatima

Il succo di 3 mandarini, la scorza finissima di 2 mandarini( ricavata con l'apposito attrezzino,non so come si chiama, ma credo abbiate capito), 250 ml acqua, 1 tuorlo, 100 gr. zucchero, 50 gr maizena.
Unire tutti gli ingredienti e cuocere, girando sempre con una spatola, fino a rassodamento. 

Le noci caramellate di Francesca Spalluto 
(A me ne servivano poche, per cui ho diviso le dosi per quattro)

250 g di noci pulite
4 cucchiai di zucchero
1 L di olio di semi di arachide

Si fa bollire 1 litro di acqua e si tuffano le noci, si fanno bollire per 5 minuti esatti. Si scolano e si passano sotto acqua corrente. Si ripete una seconda volta questo passaggio.
Si mettono circa 80 ml di acqua in pentola, io ho usato il wok, con 4 cucchiai rasi di zucchero. Si fa bollire per un minuto, poi si aggiungono le noci e mescolando costantemente si fa consumare l'acqua, finche' un leggero strato di sciroppo non rimane attaccato alle noci. Si mettono in un colino e si lava bene la pentola per sciogliere lo zucchero. Si rimette sul fuoco con l'olio, appena e' caldo, faccio la prova con una bacchetta di legno e vedo se sfrigola, si gettano le noci e si fanno cuocere circa 4-5 minuti in totale, mescolandole con un mestolo forato. Devono diventare leggermente dorate. Si scolano su una teglia ricoperta di un foglio di alluminio, tenendole distanziate. Devono raffreddare perfettamente, altrimenti l'impressione sara' ancora che non siano abbastanza tostate.
Si conservano bene una settimana in un barattolo di vetro, oppure, anche se non ho provato, ho letto che si possono congelare anche per un paio di mesi senza perdere.
Ottimo spuntino, anche da servire come aperitivo, per arricchire un'insalata o un gelato.


Per accompagnare il nostro Savarin Luciano Pignataro ci suggerisce...

Suggeriamo per il dolce di Tinuccia uno dei pochi vini passiti lucani: si tratta dell'Autentica di Cantine del Notaio, moscato e malvasia di lungo corso, buon corpo, capace di integrare questa ricetta regalandole un pizzico di scatto nel palato.

Notate bene!!!! Non perdetevele!!! Caris oggi ci presenterà le sue Delizie di babà al limone  

E domani e dopodomani??? Ecco qui il calendario!



martedì 23 ottobre 2012

Compagni di blogger: sua maestà il babà


Eccociiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!! Ieri è tornato "Mollica di pane" e oggi  Compagni di Blogger!!!!!! Siiiiiiiii!!!!! 



Senza titolo

Foto di Sara Melocchi. Grazie mille Sara!!!

Abbiamo parlato di “Pastiera”, vi abbiamo proposto varie ricette dell’Emilia per essere vicino ai paesi terremotati; e oggi???? Di cosa vi parleremo??? Quale sarà l’oggetto del nostro impegno????

Ma il Babà!!!

Dolce dalle origini tipicamente partenopee,  affascina e colpisce per le sue caratteristiche… quella consistenza soffice e al contempo spugnosa e quel suo soave sapore di rum lo rendono unico, particolare… oseremmo dire irresistibile, quasi poetico!
Certo è un dolce la cui preparazione è molto particolare, certamente non semplicissima.  Ma, volendolo preparare, con un po’ di buona volontà e col nostro aiuto riuscirete nel vostro intento.

Tante sono le idee e tanti gli spunti nati dai nostri discorsi. Anche questa volta, infatti,  ognuno di noi ha cercato di proporvi nella maniera migliore la sua idea di babà, utilizzando fantasia, dedizione e competenza.

Ma c’è una bella novità… in “Compagni di Blogger” c’è una nuova amica: Rossana, che,  per il momento, ci proporrà la sua delizia sul blog di Caris… Essì, fra di noi è tutto uno scambio… e così ci piace!!!!  Benvenuta cara Rossana!!!

Anche questa volta, Luciano Pignataro ci accompagnerà coi suoi preziosi consigli!


Seguiteci nel nostro calendario e non ve ne pentirete!!!

Lunedì 29:
"Il Babà e la ricetta tradizionale" di Teresa 
http://www.scattigolosi.com/
"I Bonbon di babà" di Rossana 
http://www.cookingplanner.it/
Martedì 30:
"Il babà di Igino massari e il suo alter ego" di Sara http://www.cookandthecity.it/
" Cassata di babà" di Pasqualina http://pasqualinaincucina.blogspot.it/

Mercoledì 31:
"Delizia di babà al limone" di Caris http://www.cookingplanner.it/
"Il savarin secondo l'Étoile" di Tinuccia http://mollicadipane.blogspot.it/

Giovedì 1:
"Pesche di babà al cioccolato" di Assunta http://lacuocadentro.blogspot.it/
"Il babà e la castagna" di Daniela http://incucinamirilasso.blogspot.it/

Venerdì 2:
“Babà di farine antiche” di Sonia http://www.ilpastonudo.it


 Nell’attesa, vi abbracciamo con caloroso affetto!!!!!!!




lunedì 22 ottobre 2012

Zucca marinata


Mollichina è tornata!

Dopo una lunga pausa… troppo lunga!!!

Che vi devo di’… mi siete mancati!!!

Quante cose potrei raccontare… 3 lunghi mesi;  alcune brutte… e su quelle è meglio sorvolare, ma tante belle… ed è su queste che voglio porre la mia attenzione.

Più che altro voglio raccontarvi la storia di una foto…

Nasce da un regalo fattomi da una cara amica, direi una sorella… la mia dolce Daniela.
Era agosto e Daniela, sapendo che mi piace molto, decide di regalarmi una meravigliosa zucca marinata… Che bontà!!! Ma buona, buona!!!!

Appena la vedo, coi suoi colori vivi… quell’ arancione meraviglioso… quelle calde sfumature … decido di scattare una foto… non ce la facevo a resistere.. nonostante quel caldo afoso… Mamma mia… non mi fate pensà!!!
Eccola…

ZUCCA MARINATA fir

Nel frattempo, già da qualche tempo frequentavo su Facebook un gruppo di fotografia composto da tanti ragazzi veramente in gamba e da cui sto imparando molto, BASILICATA FOTO…  e si inizia a parlare di mostra fotografica collettiva a tema libero… insomma a farla breve… è proprio con questa foto che vi ho partecipato e vi devo dire che sono stata felicissima… 
La prima volta che vedevo stampata una mia foto… per giunta ad una mostra! 
Che emozione!!!
Ecco qui… un piccolo sprazzo di vita quotidiana che mi ha fatto piacere condividere con voi, miei cari lettori, perché mi ha regalato gioia!

Ma bando alle ciance… ecco la preziosa ricetta di Daniela…

LA ZUCCA MARINATA di Daniela de Scisciolo (Ricetta scritta di suo pugno)

Ingredienti:
Zucca gialla (possibilmente quella tonda e compatta senza semi)
Cipolla bianca o Rossa di Tropea (a seconda dei gusti)
Aceto di mele qb
Menta qb
Olio extra vergine di oliva qb
Sale qb

Tempo di preparazione: mezz’ora circa

Tempo di marinatura: due giorni circa

Procedura:
Tagliate a fette sottili la zucca dopo aver eliminato la buccia ed averla lavata, potete aiutarvi con l’attrezzo per tagliare il tartufo o con quello per le patate; tagliate a fettine sottili le cipolle, lavate le foglie di menta (in mancanza di quella fresca,, utilizzate quella essiccata). In un contenitore dotato di coperchio ponete uno strato di fette di zucca, un po’ di cipolla, sale, menta; bagnate con aceto e olio e riprendete a fare gli strati finché non avrete terminato la zucca. Decorate con foglie di menta fresca, chiudete con il coperchio e ponete in frigorifero (nella parte bassa) per due giorni. Ricordatevi di tirarla fuori dal frigo un’ora prima di consumarla su crostini di pane come antipasto, o come contorno a piatti di carne o pesce alla brace!

Grazie cara Daniela e grazie ai ragazzi di Basilicata Foto per quanto mi stanno regalando!