Presente già nella rappresentazione del buffet offerto al ballo dei Ponteleone del famoso banchetto de “Il Gattopardo” di G. Tomasi di Lampedusa:
E ancora in "Bagheria" di Dacia Maraini
«... Che alla mia immaginazione appariva come una delle meraviglie del paradiso perduto. "Una montagnola verde fatta di gelatina di pistacchio, mescolata alle arance candite, alla ricotta dolce, all'uvetta e ai pezzi di cioccolata", diceva mia madre...
«Si squaglia in bocca come una nuvola spandendo profumi intensi e stupefacenti. E come mangiarsi un paesaggio montano, con tutti i suoi boschi, i suoi fiumi, i suoi prati; un paesaggio reso leggero e friabile da una bambagia luminosa che lo contiene e lo trasforma, da gioia degli occhi a gioia della lingua. Si trattiene il respiro e ci si bea di quello straordinario pezzo di mondo zuccherino che si ha il pregio di tenere sospeso sulla lingua come il dono più prezioso degli dei ...
«... Che alla mia immaginazione appariva come una delle meraviglie del paradiso perduto. "Una montagnola verde fatta di gelatina di pistacchio, mescolata alle arance candite, alla ricotta dolce, all'uvetta e ai pezzi di cioccolata", diceva mia madre...
«Si squaglia in bocca come una nuvola spandendo profumi intensi e stupefacenti. E come mangiarsi un paesaggio montano, con tutti i suoi boschi, i suoi fiumi, i suoi prati; un paesaggio reso leggero e friabile da una bambagia luminosa che lo contiene e lo trasforma, da gioia degli occhi a gioia della lingua. Si trattiene il respiro e ci si bea di quello straordinario pezzo di mondo zuccherino che si ha il pregio di tenere sospeso sulla lingua come il dono più prezioso degli dei ...
Per un’ulteriore descrizione, ce ne parla Elena Carcano nel suo “Il banchetto del Gattopardo. A tavola con l’aristocrazia siciliana”.
In qualche grande occasione si ordinava, da non so più quale speciale convento, il maestoso “Trionfo di gola”, non tento di descriverlo perché il solo nome parla per se stesso, ma mi sembrava coperto di ogni ben di Dio . Tutti questi dolciumi arrivavano sopra vassoi ricoperti di carta velina variopinta, con frange di orpello e pallini di argento e d’oro…
(F. Di Verdura, “Estate Felici”)
Penso che tutto ciò possa bastare a presentare le origini e l'importanza di questo opulento dolce siciliano. E’ da settembre che lo “studio”; in rete sono presenti differenti versioni, ma è solo grazie ad Anita (Tavernadei7peccati) alla quale, su Gennarino, mi sono rivolta, data la sua grande esperienza e le sue origini palermitane, che ho preso il coraggio di prepararlo, per onorare il mio Natale.
Mi faceva paura e tanta, di questo dolce non conoscevo nulla, non lo avevo mai visto, né mangiato, sapevo solo che se non fossi riuscita ad equilibrare i vari ingredienti presenti, avrei combinato un gran pasticcio, dando vita ad un qualcosa di veramente stucchevole, ma la sua ricca tradizione mi affascinava troppo…
Questo Trionfo, quindi, è un trionfo a 4 mani, quelle speciali di Anita e quelle mie, e la cosa più bella è, che come ha detto lei, “in qualche modo, questo Natale siamo state insieme” ed è stato bellissimo!!!
Anita, pur non avendolo mai preparato, oltre a darmi preziosissimi consigli circa il montaggio e la presentazione, mi ha consigliato due ricette, io ho fatto un sunto fra le due ed ho agito in base ai miei gusti, è uscito fuori questo:
TRIONFO DI GOLA di Anita e Tinuccia:)
Ingredienti:
1 pandispagna da 7 uova. Per il pan di spagna andare qui
3 cucchiai di marmellata di albicocche
200g di pistacchi tritati (io ho utilizzato quelli di Bronte)
200 g di canditi vari( arancia, cedro, zuccata, comunque non rossi,di solito si tritano a cubetti )
Perla CREMA DI RICOTTA:
500 g di ricotta di pecora
80 g di zucchero
100 g di cioccolato fondente tritato fine
cannella in polvere, un pizzichino
1 pandispagna da 7 uova. Per il pan di spagna andare qui
3 cucchiai di marmellata di albicocche
200g di pistacchi tritati (io ho utilizzato quelli di Bronte)
200 g di canditi vari( arancia, cedro, zuccata, comunque non rossi,di solito si tritano a cubetti )
Per
500 g di ricotta di pecora
80 g di zucchero
100 g di cioccolato fondente tritato fine
cannella in polvere, un pizzichino
Macerare la ricotta con lo zucchero per una notte, passarla a setaccio, unire tutti gli altri ingredienti.
Ho messo meno zucchero rispetto alle ricette di Anita, perché a me la ricotta troppo dolce non piace e per cercare di equilibrare, in base ai miei gusti, il sapore zuccherino dell’ottimo biancomangiare. Inoltre non ho aggiunto canditi al suo interno, ai miei cugini non piacciono, per cui ho aumentato di 50gr il cioccolato previsto, (da 50gr l’ho portato a 100gr). Nel caso voleste farlo voi, mettete 50gr di canditi e 50gr di cioccolato.
per 1/2 litro di latte, 40 gr di amido di grano, 180-
Spegnere al primo sbuffo di vapore.
Per
250 g di albicocche mature
250 g di zucchero
1 limone
Far bollire con un po' d'acqua acqua le albicocche snocciolate, appena sono tenere passarle a setaccio e rimetterle al fuoco con lo zucchero e il succo del limone per circa mezz'ora. Fare raffreddare.
Per
250 g di farina di mandorle
250 g di zucchero
62g g di acqua
vaniglia
Versare in una casseruola l'acqua e lo zucchero a fuoco basso, appena lo zucchero comincia a filare, versare la farina di mandorle e un pizzico di vaniglia e mescolare bene, trasferire sul piano di lavoro e impastare fino ad ottenere un impasto liscio.
Per lo SCIROPPO:
1 cucchiaio di acqua
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di cointreau
Portare a bollore acqua e zucchero, spegnere e poi aggiungere il liquore.
Per il MONTAGGIO:
Anita mi ha consigliato di dare una forma ovale e “cupolosa” al dolce, quindi di montare in forma decrescente i cerchi di pan di spagna. Non avendo una teglia ovale, ho preparato il pandispagna in una teglia di alluminio da 8 persone (26cmX32cm), da cui ho sagomato un ovale da (18,5cmX24cm), che poi ho tagliato in due. Il terzo strato l’ho ricavato da ciò che era avanzato dal pan di spagna rettangolare, eliminando le crosticine. Ho montato i tre ovali di pds in forma decrescente, bagnandoli leggermente con lo sciroppo, pur non essendo previsto in nessuna ricetta. Dico e sottolineo “leggermente”, perché, col passare del tempo, la ricotta, da sola, inumidirà il vostro dolce. Con la pasta reale ho coperto solo il terzo strato. Il resto del dolce è stato ricoperto dai pistacchi.
Anita mi ha anche consigliato di fare quanto più possibile regolare fra di loro gli strati di creme, ma più di così, non ci sono riuscita:)
Preparazione:
Preparare prima tutti gli ingredienti.
Tagliare in tre dischi il pds, metterne uno sul piatto da portata, spalmarlo di marmellata di albicocche, conservandone una piccola parte. Per la marmellata, io l’ho sciolta in poca acqua, facendola diventare quasi liquida, e ne ho spennellato un velo ultraleggero sui vari strati.
Stendere in sfoglia la metà della pasta reale e metterla sulla marmellata. (Io, per paura di esagerare, ho utilizzato la pasta reale solo per formare la calotta superiore, ma mi sono pentita, ci sarebbe stato benissimo, in più mi è avanzato del marzapane.
Coprire la pasta reale con la ricotta.
Sovrapporre l'altro disco di pandispagna.
Coprire il secondo strato di pan di spagna con il biancomangiare.
Sovrapporre il terzo strato di pandispagna.
Ricoprire con la seconda metà di pasta reale tirata a sfoglia.
Spalmare la gelatina di albicocche, decorare i bordi con i pistacchi tritati e la parte superiore, intorno alla circonferenza con i canditi.
Il centro deve restare libero.
Ad Anita è piaciuto, e la sua approvazione mi ha reso non felice, di più!!!! Mia dolce Anita, ancora grazie di cuore!!! E non solo ad Anita, anche a me e tanto!!! Alla fine è uscito un dolce delicatissimo, nonostante i suoi ricchi ingredienti. Logicamente ho offerto fette sottili, quello che vedete in foto è un pezzo rimasto, non certo la fetta mangiata;)
EDIT del 13-04-2012
Per gli amici celiaci; qui la versione che fa al caso vostro. Ringrazio Sonia per avercela proposta!