Eccomi qua, da ieri ufficialmente disoccupata!
Bella la vita della precaria, affezionarsi ai propri alunni e poi doverli lasciare, affezionarsi ai propri colleghi con i quali si è creata una perfetta sintonia e poi doverli lasciare, vivere nell’incubo che il prossimo anno non si lavorerà, e, se si, chissà dove, aspettare con ansia l’uscita delle graduatorie per vedere cosa è mutato rispetto alla propria posizione degli anni precedenti, o la fine dei movimenti scolastici per capire se sono rimasti dei posti e di sicuro, l’anno prossimo, con i forti tagli effettuati, a causa dei quali persino le colleghe di ruolo hanno perso la loro cattedra, di posti per noi “fortunati” precari ce ne saranno veramente pochissimi, e ancora pensare che in futuro per raggiungere un’intera cattedra un docente di Lingua Francese, o di Educazione Artistica, o Tecnologica, o Musicale, o Fisica, se tutto andrà bene, dovrà insegnare su ben 9 classi con sole 2 ore per classe e potrei continuare all’infinito…………….ma bella la vita della precaria e ottimale questa politica scolastica! Perchè investire nell'Istruzione, perchè investire sul futuro dei giovani? Non c'è bisogno, meglio tagliare! Sono proprio soddisfatta!!!!
Ma stamane mi sono svegliata con un bel sorriso, meglio non perderlo, meglio non pensare ed affrontare tutto come ho sempre fatto, con positività….se l’anno prossimo non lavorerò, avrò più tempo da dedicare ai miei pasticci…hahaha questa è bella!!!!! Si vede che preferisco sempre guardare il bicchiere mezzo pieno???
Meglio pensare con dolcezza, meglio pensare a questi ottimi, leggeri e croccanti biscotti.
Molto simili ai Pavesini, li ho trovati perfetti per la colazione data la loro leggerezza, ma ideali anche come base per un ottimo Tiramisù, che mi sono ripromessa di fare presto.
Questi biscotti me li fece conoscere su Gennarino, sempre per il mercatino ed insieme ad una miriade di altre meravigliose ricette di biscottini inglesi che potete trovare qui, la bravissima, dolce e affascinante Miss Ketty che ringrazio affettuosamente.
Copio integralmente la ricetta e la descrizione che Miss Ketty fa dalla discussione dei Biscotti di Novara che trovate qui, sempre su Gennarino.
Biscotti di Novara di Miss Ketty
Qualche giorno fa volevo fare dei biscotti leggerissimi, possibilmente senza grassi, e ho trovato questi, che non conoscevo, sulla Gosetti.Forse dovevo postarli tra le ricette tradizionali, ma non sono sicura.Sono biscotti semplicissimi, senza orpelli, un po' antichi, non sapevo se inserire la ricetta perché mi sembra perfino troppo semplice, si ricorda a memoria.Però sono buoni, e dopo averli fatti ho capito che sono gli antenati dei pavesini, anzi stanno tra pavesini e savoiardi comprati, sono molto croccanti e leggeri.
Si prendono tre uova, si pesano col guscio e si pesa la stessa quantità di farina e di zucchero semolato. Le uova si montano con lo zucchero e un pizzico di sale, se ne sgusciano due intere, del terzo si prende il tuorlo e mezzo albume, devono diventare bianche, spumose, ma non possono e neanche devono diventare sode come albumi montati. Nel frattempo si riducono in polvere finissima un paio di biscotti secchi, e si mescolano a un po' di zucchero semolato. Quando le uova sono pronte si aggiunge la farina.
Bella la vita della precaria, affezionarsi ai propri alunni e poi doverli lasciare, affezionarsi ai propri colleghi con i quali si è creata una perfetta sintonia e poi doverli lasciare, vivere nell’incubo che il prossimo anno non si lavorerà, e, se si, chissà dove, aspettare con ansia l’uscita delle graduatorie per vedere cosa è mutato rispetto alla propria posizione degli anni precedenti, o la fine dei movimenti scolastici per capire se sono rimasti dei posti e di sicuro, l’anno prossimo, con i forti tagli effettuati, a causa dei quali persino le colleghe di ruolo hanno perso la loro cattedra, di posti per noi “fortunati” precari ce ne saranno veramente pochissimi, e ancora pensare che in futuro per raggiungere un’intera cattedra un docente di Lingua Francese, o di Educazione Artistica, o Tecnologica, o Musicale, o Fisica, se tutto andrà bene, dovrà insegnare su ben 9 classi con sole 2 ore per classe e potrei continuare all’infinito…………….ma bella la vita della precaria e ottimale questa politica scolastica! Perchè investire nell'Istruzione, perchè investire sul futuro dei giovani? Non c'è bisogno, meglio tagliare! Sono proprio soddisfatta!!!!
Ma stamane mi sono svegliata con un bel sorriso, meglio non perderlo, meglio non pensare ed affrontare tutto come ho sempre fatto, con positività….se l’anno prossimo non lavorerò, avrò più tempo da dedicare ai miei pasticci…hahaha questa è bella!!!!! Si vede che preferisco sempre guardare il bicchiere mezzo pieno???
Meglio pensare con dolcezza, meglio pensare a questi ottimi, leggeri e croccanti biscotti.
Molto simili ai Pavesini, li ho trovati perfetti per la colazione data la loro leggerezza, ma ideali anche come base per un ottimo Tiramisù, che mi sono ripromessa di fare presto.
Questi biscotti me li fece conoscere su Gennarino, sempre per il mercatino ed insieme ad una miriade di altre meravigliose ricette di biscottini inglesi che potete trovare qui, la bravissima, dolce e affascinante Miss Ketty che ringrazio affettuosamente.
Copio integralmente la ricetta e la descrizione che Miss Ketty fa dalla discussione dei Biscotti di Novara che trovate qui, sempre su Gennarino.
Biscotti di Novara di Miss Ketty
Qualche giorno fa volevo fare dei biscotti leggerissimi, possibilmente senza grassi, e ho trovato questi, che non conoscevo, sulla Gosetti.Forse dovevo postarli tra le ricette tradizionali, ma non sono sicura.Sono biscotti semplicissimi, senza orpelli, un po' antichi, non sapevo se inserire la ricetta perché mi sembra perfino troppo semplice, si ricorda a memoria.Però sono buoni, e dopo averli fatti ho capito che sono gli antenati dei pavesini, anzi stanno tra pavesini e savoiardi comprati, sono molto croccanti e leggeri.
Si prendono tre uova, si pesano col guscio e si pesa la stessa quantità di farina e di zucchero semolato. Le uova si montano con lo zucchero e un pizzico di sale, se ne sgusciano due intere, del terzo si prende il tuorlo e mezzo albume, devono diventare bianche, spumose, ma non possono e neanche devono diventare sode come albumi montati. Nel frattempo si riducono in polvere finissima un paio di biscotti secchi, e si mescolano a un po' di zucchero semolato. Quando le uova sono pronte si aggiunge la farina.
Si imburra e si infarina la teglia, si prende un sac à poche preparato con una bocchetta piatta e liscia da 2 cm. circa, si preme formando delle strisce di 8 cm di lunghezza (non è necessario che siano molto distanziate, in cottura i biscotti si gonfiano ma non si sciolgono allargandosi) e si spolverano con la polvere di biscotti e zucchero. Si lasciano riposare per un quarto d'ora e si infornano a 180° per 20 minuti (nel mio 150° erano pure troppi), o comunque finché sono leggermente dorati.
La Gosetti dice, quando sono pronti, di staccarli con una paletta senza toglierli dal forno, voltarli, richiudere e far seccare per qualche minuto, a me non è sembrato necessario perché vengono già abbastanza croccanti. Si fanno raffreddare su una gratella, dovrebbero essere migliori dopo un paio di giorni (confermo) e si dovrebbero poter conservare molto a lungo.
Per la cottura, io ho messo il forno a 160° statico sopra e sotto e appena giunti a doratura ho sfornato, dopo circa 10-15 minuti. Anche io, come la Miss, ho utilizzato un’unica cottura.
Per la cottura, io ho messo il forno a 160° statico sopra e sotto e appena giunti a doratura ho sfornato, dopo circa 10-15 minuti. Anche io, come la Miss, ho utilizzato un’unica cottura.
Grazie ancora Miss ketty:))))
E adesso continuo a snocciolare i 6 kg di amarene biologiche che mi sono stati regalati con tanto affetto da una collega….sempre a proposito di scuola;)
fai bene a vedere il bicchiere mezzo pieno anche perche c'è poco da fare:-(...questi biscotti sono favolosi leggere e delicati...complimenti,baci imma
RispondiEliminaCosi' ti voglio!!!
RispondiEliminapositiva!
Ma tanto tu lo sei di tuo e le persone come te prima o poi nella vita sbancano ;)
Ti lascio un bacio e comincio la mia giornata con un pensiero rivolto soltanto a te!
Sei una persona speciale
Letyna
Ciao Tinuccia, senza scendere in futili dettagli comprendo perfettamente. Quando si rendono precari certi equilibri lavorativi e tutti i nessi affettivi che da esso derivano ci sono momenti in cui (almeno io)faccio le montagne russe con il mio stato d'animo. La cucina è per me un ottimo toccasana e condivido in pieno il ritorno del sorriso! Sarà perchè cucinare vuol anche dire dedicarsi alla riuscita dei 'sorrisi altrui' :-)
RispondiEliminaI biscotti postati sono tanto semplici quanto invitanti. Questi sanno di 'casa' e di buono. Annotati e stampati.
Grazie come sempre per la condivisione di queste chicche :-)
Non ne sono certa, ma credo tu abbia ragione sul fatto che i biscotti di Novara siano gli antenati dei pavesini, basti sapere che la Pavesi è di Novara!
RispondiEliminaComunque sono ottimi, a parte il fatto che gli originali sono lunghi 15/20 cm e spessi un dito... ma i tuoi sembrano superbamente ottimi!
Complimenti
Ciao carissima Tinuccia. Penso possa essere importante farti sapere che quando vedo un tuo nuovo post la giornata è sempre più bella. Grazie davvero. Mi auguro che il prossimo anno scolastico possa essere per te un altro anno importante, se dovessi esprimere un desiderio in questo mometo chiederei proprio questo. E ti capisco benissimo perchè da mamma di un bambino di 9 anni che ha appena finito la terza elementare (ops...primaria) e che ha lasciato degli splendidi insegnanti precari..mi chiedo...come sarà il prossimo anno?...non pensiamoci dai e godiamoci l'estate. Un abbraccio forte con affetto. Paola
RispondiEliminap.s. non ce l'ho ancora fatta a scaricare photoshop express...ma non mollo!
La cultura sembra essere un optional ormai e a questa classe politica imbrogliona e buffona fa comodo crescere una generazione ignorante e disinteressata...
RispondiEliminaComunque parlando di cose più piacevoli questi biscotti hanno un aspetto delizioso, sei veramente bravissima
Un bacione
fra
Che posso aggiungere io a un post del genere? Penso che la disoccupazione ormai diventerà un mestiere..da un po' è il mio! O_o
RispondiEliminaNon ci faccio quasi nemmeno più caso,non fosse che qualcun altro invece me lo ricordi...
...pensare che mi si continua a dire "fai domanda per insegnare"!
Se già prima non ero intenzionata a farlo..
..menomale che i dolcini ci tirano su il morale ^_^
Sembrano cosi leggeri!
RispondiEliminaSembrano ottimi!!!!
RispondiEliminaLeggeri e delicati!!!
Forza Tinuccia!!!
RispondiEliminaTi mando un'abbraccio grande grande... mai perdere il sorriso :)
In bocca al lupo per il lavoro, intanto guarda il lato positivo, hai più tempo per te stessa, so che non è una consolazione, però..
RispondiEliminaI biscottini devono essere deliziosi:)
buoniiiiiiii...
RispondiEliminaCaspita Tinuccia, dinnanzi a un quadro così deprimente sei una delle poche che riuscirebbe a essere così positiva e ottimista ;-) Brava, è così che si va avanti, sguardo dritto e mai buttarsi giù (e se accade, ci si rialza!)...questi biscotti sono solari come te! Un ottimo modo per proseguire alla grande. Un abbraccio affettuoso!
RispondiEliminameravigliosi! li adoro!! li provo al più presto :)
RispondiEliminaCara Tina ti dedico una frase che mio fratello ha letto sulla parete di una pasticceria:
RispondiElimina"UN BUON ARTIGIANO TRASFORMA LA SEMPLICE MATERIA IN SENTIMENTO"
Conoscendoti so che tu sei una maestra nel fare questa trasformazione (e non solo in cucina!) perchè metti passione e tutta te stessa nelle cose che fai.
Questo accade quando le persone sono vere...
è stato bello lavorare con te, ma soprattutto avere la possibilità di diventare tua amica! un abbraccio
Ti seguo da un po e devo dire che sei bravissima e quest'ultima creazione non fa che confermarlo.
RispondiEliminaA presto!
Me ne sono andata dalla scuola dopo 17 anni, sbattendo la porta e ben decisa a non tornarci più e, nel giro di poco, mi ci son di nuovo ritrovata, da genitore, quaseta volta, impotente di fronte allo scempio educativo a cui vengono sottoposti i nostri figli da un sistema che, nella valutazione degli insegnanti, misura solo requisiti del tutto inutili per la formazione della persona- se non addirittura dannosi. Non ti conosco, ma ho visto il tuo blog e tanto mi basta per trovare conferma alla mia desolata teoria. I bravi, questa scuola, li allontana, da anni. Però, ti chiedo di resistere: a nome di tante madri che si sono viste private di un supporto fondamentale come la scuola nella loro educazione e in nome della tua bravura.
RispondiEliminaciao
alessandra
Imma infatti! Grazie
RispondiEliminaLetyna mia grazie, è bello sentire il tuo affetto!!!!!!!!!! Ti abbraccio forteee!
Mario grazie a te!!!! La metafora delle “montagne russe” non poteva essere più indicativa!
Ale grazie per le tue indicazioni:)
Cara Paola sei dolcissima)) Mi dispiace per Photoexpress, mannaggia:( Però con Gimp penso che vada meglio, vero? Ti abbraccio!
Fra grazie….è vero parliamo di cose più piacevoli altrimenti ci roviniamo la giornata!!! Un bacione!
Daphne la scuola è meravigliosa, ti regala tanto. Se puoi, fai la domanda e se poi abiti a nord, là è maggiore la disponibilità di posti. Ti auguro con tutto il cuore di trovare presto un lavoro e ti abbraccio forte!
Mary, Stefy, grazie!!!!
Mia dolce Azabel ti ringrazio! Il sorriso???…..No, mai!
Roby hai ragione:)) Un baciooooo!
Betty, grazie:)
Arietta che bello sentirti! Si è vero, procediamo a testa alta e grazie:))))
Sere fammi sapere. Grazie!
Marialindaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!! Mia dolce Marialinda, mi hai fatto commuovere!!!!!! Ma non pensare che ti libererai di me! Io senza i tuoi preziosi consigli, culinari e non, proprio non riesco a stare:)Ora ti chiamo, ho voglia di sentirti:)))) Ti bacio affettuosamente!
Uovo sodo grazie di cuore:)
Alessandra non so come ringraziarti. Resisto, resisto, mi piace troppo insegnare:) Mi ha fatto molto piacere conoscerti e grazie per quanto hai scritto!!!! A presto:)
Tinuccia, come stai? Leggo solo adesso questo post. Pensa che del tiramisù coi Pavesini, che faceva una mia amica sin dai tempi del liceo, parlerò domani in radio. Io lo preferisco a quello con i savoiardi perché rimane più morbido e ad Agostino, che non ha ancora dentini, piace molto.
RispondiEliminaNon sapevo che la Gosetti avesse recensito anche la ricetta dei biscottini di Novara. Devo andare a cercarla. No so se faccio in tempo per la trasmissione, non credo. Ad ogni modo grazie e in bocca al lupo per tutto. A presto
P.S. La Pavesi stessa cita i biscotti di Novara
RispondiEliminahttp://www.pavesi.com/italian/pavesini-classici.php
Non conoscevo il tuo blog: bellissimo! :) Sono anche io certa che chi ha qualcosa di speciale dentro (e mi pare di capire che sia proprio questo il caso!! :) ) prima o poi verrà ricompensato... So anche che quando sei in mezzo alle cose che stanno andando storte... non è facile vedere il bianco e non il nero...
RispondiEliminaIn bocca al lupo!! :)
I pavesini... in effetti sono proprio i biscotti di Novara, in versione industriale! E sono d'accordo con Bosina... il tiramisù coi biscotti di Novara è spettacolareeeee!!! :)
Ciao, sono curiosa e pure disoccuppata,il mestiere di scrivere, in ultimo giornalista quasi quasi ora lo fai per missione, regalando ciò che vuoi comunicare e trasmettere!
RispondiEliminaE ora come ti stanno andando le cose? In bocca al lupo!
Anna
Eccoti la storia tratta PiemonteAgri http://www.piemonteagri.it/qualita/prodotti/paste-e-dolci/scheda/278-biscottini-di-novara:
un po' di storia
Non si è riusciti a stabilire con certezza le origini di questo biscotto novarese. Le prime notizie risalgono ai monasteri femminili del XVI secolo. Proprio in questi monasteri, alcune monache avrebbero, inventato la ricetta di "quel biscotto che avrebbe dato rinomanza al capoluogo novarese". In quei tempi, era costume (e durò sino alla grande guerra ), che nella prima domenica di Pasqua il clero della Cattedrale, della Basilica Guadenziana e i parroci della città, distribuissero ai poveri un pane di frumento denominato "Pane di Polla". Con l'affermazione di questa usanza, il dolce venne chiamato "biscottino delle monache di Novara" e tale rimase sino alla soppressione dei conventi, voluta da Napoleone, nel 1800. Le suore trovarono accoglienza presso le famiglie abbienti della città, dove trasferirono e diffusero le loro conoscenze culinarie. Da quel momento il segreto della confezione del biscotto fu svelato.